17 giugno 2019

Quando si pensa ai Passi di montagna conquistati in genere torna alla memoria la salita, a me almeno capita così.
La discesa, pur altrettanto bella come curve e paesaggi, resta spesso in secondo piano.

C'è un passo in Appennino cui sono particolarmente legato, tanto che non passa settimana in cui non salga almeno una volta.
E in genere percorro la SP 7 della Vallata dell'Idice, strada meno bella forse della Classica SP 65 ma a me più gradita.
E mi gusto la salita ed altrettanto la discesa, come oggi: messa la videocamera sul casco l'ho lasciata lavorare per tutto il percorso di ritorno, ricavandone un filmato extra lungo, tanto che l'ho diviso in quattro parti.

La CB ha una "voce" molto coinvolgente se solo si passano i 5mila giri, pertanto ho atteso la fine del rodaggio (sono sui 1500 km) per poter aprire senza patemi. 
Non è più necessario, il rodaggio ormai è un ricordo d'altri tempi, ma un qualche piccolo riguardo può fare solo bene.

La rapportatura finale è molto corta, marce ravvicinate, il motore però nel suo piccolo spinge con regolarità tanto che è in grado di riprendere dai 2mila giri in sesta (circa 40 km/h) senza soffrire e già dai 3mila diventa un po' cattivello, per poi cambiare carattere e voce sopra i 5500/6mila.

Il primo filmato comprende il tratto in discesa fino a San Benedetto del Querceto, buona parte fatto in sesta, un tornante da seconda/terza poco dopo l'inizio della vegetazione alta e un altro da terza poco prima di Frassineta. Mi piace molto questo tratto, anche con Integra e GS800 lo facevo con le stesse marce, i 1200 invece gradivano una marcia in meno, velocità simili.

 

Il secondo filmato comprende la salita da San Benedetto a Quinzano e la discesa fino all'inizio dello sterrato che sale al Monte delle Formiche.
Un tratto tranquillo, strada piuttosto stretta dopo Quinzano ma fondo discreto a parte qualche tratto un po' disastrato.

Poi inizia lo sterrato in salita, la CB si comporta egregiamente in questo tratto, affrontato in terza nel tratto iniziale, per poi scendere alla seconda nel punto più malmesso e alla prima nell'ultima curva a sinistra, prima del riapparire dell'asfalto, anche qui degno dell'epoca post-Prodiana: purtroppo il Prof. Prodi non frequenta più queste strade in bici e la manutenzione di tipo svizzero è solo un ricordo.

 

Il terzo filmato inizia con la ripida discesa fino al fondovalle del Torrente Zena e il tratto pieno di belle curve fino alla località Zena.



L'ultimo tratto fino al Botteghino di Zocca, bello ombreggiato, è una goduria sublime per il Cavaliere e per il Puledrino/Asinello, strada e curve strette, potrei farlo ad occhi chiusi.